Il nucleo collezionistico più importante della Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi è la raccolta creata dal suo fondatore, il nobiluomo piacentino Giuseppe Ricci Oddi (Piacenza, 1869 – 1937) tra il 1897 e il 1937. Comprende dipinti, grafica e sculture dagli anni trenta dell’Ottocento agli anni trenta del XX secolo, con opere che vanno dal Romanticismo sino al movimento artistico del Novecento. La collezione si indirizza soprattutto – anche se non esclusivamente – verso autori italiani. Giuseppe Ricci Oddi ama l’arte figurativa e si sente estraneo rispetto a spinte drasticamente innovative e di rottura così da non interessarsi alle Avanguardie. Apprezza in particolare la pittura di paesaggio e la ritrattistica.

Il collezionista compera direttamente dagli artisti, ne visita gli studi, recandosi, ad esempio nell’atelier di Francesco Paolo Michetti a Francavilla a Mare o in quello di Giulio Aristide Sartorio a Roma; fa acquisti alle Biennali di Venezia; si serve da galleria prestigiose tra cui la Galleria Pesaro o la Scopinich di Milano; acquisisce opere dall’importante collezione di Giovanni Torelli, ricchissima di presenze scapigliate e non solo; conta su una efficace rete di mediatori e referenti.

Alla sua morte nel 1937, il patrimonio della Galleria è composto da oltre cinquecento opere; tra gli autori rappresentati figurano, tra gli altri, Gustav Klimt, Tranquillo Cremona, Gaetano Previati, Antonio Mancini, Giuseppe De Nittis, Giovanni Boldini, Umberto Boccioni, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Medardo Rosso, Felice Casorati, Carlo Carrà. Particolarmente ricco il gruppo di opere del paesaggista Antonio Fontanesi, artista molto amato dal collezionista.